top of page

La poesia è uno sforzo che viene richiesto

Perché le anime muoiono?

Abbiamo smesso di sfiorarle. 

Umiliate, sono andate a nascondersi 

dietro le rocce. 

 

Distrutti dall’andare selvaggio,

colpiti da mani di spade,

l’arioso spazio è diventato trincea. 

 

E se cerco ansimando, 

non trovo che rumorosa solitudine 

e asfissiante libertà 

e controllato impulso. 

 

Quando irriverente alzo lo sguardo, 

frecce senza pietà colpiscono

al primo sfacciato passo. 

 

Uccisa dallo slancio,

mi riconosceresti in mezzo alla pioggia?

Tra la tempesta della folla,

galleggio ma non nuoto. 

 

Ma vi assicuro, 

l’ho visto con increduli occhi 

e tastato con mani mozzate:

 

In quei corpi 

c’è spazio per la poesia.

L'inganno del secolo

Abolisco le liste e le inutili condanne:  

se l’occasione fa l’uomo ladro,

l’etichetta fa l’uomo vuoto.

Dono

Ti è stato donato il dono del creare,

dello sperare, della parola. 

Non renderlo vano, 

non lasciare che muoia. 

Figli

A porgere fiori e pensieri alla luna, nell’intimità che solo la comprensione può dare. 

 

Siamo luna, siamo sole, siamo ogni foglia e ogni goccia, siamo terra, siamo orma, siamo fiume e siamo mare. 

 

Siamo movimento e siamo danza, siamo aria e siamo fuoco. Siamo luce e siamo tutte le ombre. 

 

La natura ha la sua impronta in ognuno di noi. Siamo figli della terra, del sole e del blu. 

Mattino

I miei nervi come alberi 

lasciano la carne 

e s’arrampicano sul cielo;

 

le mie ossa come foglie 

lasciano la terra 

e scorrono senza freno: 

 

Perché questo corpo 

non è che mezzo 

 

e questo sentire 

il mio unico credo.

Miraggi

Dicono che l’umano muore 

e solo la sabbia sopravvive. 

Così affamata d’amore 

divoravo dune e deserti.

 

E quei posti segreti

oasi di verde e pensieri? 

Miraggi.

 

Ma ecco un giorno

una parola sfuggita:

 

“Non credere a chi dipinge 

il mondo come dato per morto,

non credere a chi parla

di male senza fine. 

C’è luce in ogni dove.”

 

Così scivolata 

nel ventre del vero, 

toccavo quei sogni 

che dicono essere 

solo miraggi. 

Porte aperte

Non potevi non fermarti

davanti all’unico cortile aperto 

in una strada di portoni serrati.

 

Eri folla, 

ma ti ho guardato. 

 

Eri sfocato,

ma ti ho riconosciuto. 

 

E allora 

le più belle poesie 

non le scrivo su carta, 

te le incido nelle ossa.

Vedere

Governata da nessun vento 

e da tutti i venti, 

non avevo fondamenta 

ma avevo ruote ed ali: 

per restare viva, 

dovevo vedere. 

Venere è la prima

È il poeta a vedere

le prime stelle

sopra il tramonto:

e mentre quelli girano

per strada

incastrati dal sole,

lui indica

con uno sguardo

che urta,

e un pensiero

che scoppia:

“vivo di presente

e ringrazio il sole,

ma temo la notte

e le folle,

perciò mi rifugio

in Venere

aspettando quell’alba

ch’ogni cosa risveglia.”

Rebecca.Sadr

  • Facebook
  • Instagram
Website sviluppato da Giardino Dei Visionari®
Terms of Use
Privacy Policy
© 2020 Rebecca.Sadr
bottom of page